I MENCHI è una squadra di improvvisazione teatrale indipendente

nata all'interno della compagnia WITBERRY

che porta in scena diversi format originali ed inediti.

Il reparto improvvisatori della compagnia, che ha ideato e costruito questi esilaranti spettacoli,

e che scende in campo nella notte per portarli in scena, è così composto:

Luca Bernardini

*Gabriele Peparaio
Bianca Mecacci

Eleonora Gemmi

Andrea Paliotto (potrebbe assentarsi per tirocini per diventare un spia)

Niccolò dell'Aiuto (novità!)

Marco Messeri (novità! tipo come scrivono sui menù dei fastfuds)

Angelo Narducci (finalmente ha trovato l'amore ed è scomparso, chissà se riapparirà, chi dice sì, chi no, si vedrà)

 

  7 attori, qualche sedia e i vostri deliranti suggerimenti.

In 60 (barra90) minuti la squadra di improvvisatori porta il pubblico a giro tra situazioni improbabili e sfiziose.

 

PERDETEVI I MENCHI, MA PENTITEVENE.

 

 (*menco in dialetto amiatino significa scemo)

(*il monte Amiata è in Toscana)

(*gli amiatini abitano il monte Amiata)

(*Gabriele Peparaio è amiatino, ma principalmente menco)

(*prodotti surgelati)


                        squadra swat

Biancacci è la membra più femminile della compagnia, subito dopo Gabriella, Angela e Luco. Nota in tutto il fanta sottobosco menchiano per le sue pennellate di raffinatezza. In ogni spettacolo attinge almeno ad uno dei temi del suo noto ventaglio: pipì, popò, caccole, assorbenti intimi, storie poco chiare di feti morti e monache.

Pensa sempre che gli altri siano più bravi di lei, ed è per questo ritenuta all'unanimità sostanzialmente una fava.

Nel tempo libero ama studiare endocrinologia e patologia I, patologia II e anche tutte le altre.

Bernarduca è elemento stonato a sua insaputa ma con grande coscienza del pubblico, appassionato di stronzate, primo grande valorizzatore e fan del potenziale irrisorio (di generare risa) della sua squadra preferita, nonchè della cui fondatore: il Lecce (in realtà si tratta di una battuta, stiamo parlando dei menchi). Ama stare zitto e poi eslodere in fragorosi attacchi irrisori , oppure parlare troppo ed accorgersene troppo tardi.

Il suo hobby è notare come, quando si sbaglia, le cose cominciano a diventare entusiasmanti.

Peparabri è membro onorario, laureato ad honorem e non solo, del "club pensionati che amano le bocce, ma sanno che non sono un gioco", trascorre gli spettacoli beandosi di se stesso a totale discapito delle trame, che risultano così vaghe e affascinanti e tutti ci cascano come pere cotte e pensano che sia bravo.

Saltuariamente manifesta guizzi di poesia che subito tenta di nascondere per timore di ciò che potrebbero pensare di lui i suoi amici carcerati e stupratori di elefanti. Nel tempo libero trova impegni per saltare le prove, ruba biciclette ai suoi amici e colleziona peli pubici abbandonati.

Gemmonora è una dottoressa delle emergenze, studia per diventare medicina e nel tempo in cui non è occupata (durante il quale in genere è libera) si fa notare per le sue spupillate sexy e la sua personaggistica trasgressiva e provocante, oltre che per il suo abuso di orecchiette salsiccia e friarelli (che poi è un modo elegante per dire cime di rapa, che poi non sono altro che delle erbette che crescono nel campo se uno ce l'ha).

Androtto è un pirata di professione che per arrotondare fa anche il corsaro in una barca di pirati che arrotondano facendo anche i corsari. Famoso per aver costruito quando era piccolo (adesso è grande) la pila più alta di cose che si possono impilare senza che la pila caschi ma anzi che a guardarla uno dice cazzo che pila di cose, sembra bella solida e fu così che il suo figlio di allora (che adesso si è scoperto essere suo padre) la toccò e si dimostrò meno solida di quanto sembrasse.

Niccoluto dell'Aiò è un valido musicatore di atmosfere e gorgeggiatore di personaggi in vetroresina, odia essere interrotto e ama fingersi cameriere nelle situazioni più disparate. Conservatore di conservatorio, si diletta in conserve di nonsense ad libitum con dispiacere dei commensali e del quieto vivere.

Messarco è un talentuoso novantenne come hobby e uno spregiudicato adolescente arrogantello su richiesta, appassionato di ingegneria cabarettistica rivendica natalità fiesolana sebbene viva nel più malfamato sobborgo Piande Lmugnone, noto per le efferate lotte tra gang di trichechi, per questo estinti.

Nardangelo è componente musicale affermatissimo per i suoi accompagnamenti lirici aneddotici, per i suoi sbotti dispotici (cfr. "STAI ZITTO!"), per la sua personalità transessuale in senso figurato e per le sue resistenze e dimenticanze nel corso delle prove tecniche, ma con più gusto durante gli spettacoli veri e propri.

è (ma perchè non c'è la 'è' maiuscola?) un bravo ragazzo, oltretutto single (non più, ci dispiace ragazze) e il suo numero di telefono è suo. Per il resto nella vita ama tutto ciò che è vecchio e detesta la modernità, come hobby è goloso di biscotti.

I nostri EX. Furono Menchi anche Loro. Per breve militarono nella risata e poi dovebbero disertar. Un pensiero vola ai nostri allegri caduti che continuano le loro vite tra mille altri intrallazzi, chi come manager di casse musicali, chi come batman bancaria, chi illuminata da due anni di architettura che non studiando più architettura consiglia a tutti di fare due anni di architettura, così, giusto per chiarirsi le idee.

Il PUBBLICO è il 65% di uno spettacolo di improvvisazione, è la famiglia con cui ci piace cenare assieme quando torniamo a casa con il sacchetto con dentro le robe buone prese in rosticceria. Il pubblico è l'atmosfera, il filo conduttore, l'unico vero protagonista di ogni nostro spettacolo. La ragione per cui proviamo due volte a settimana, per cui abbiamo voglia di crescere e di rinnovarci, la ragione per cui ci divertiamo facendo ciò che facciamo. L'elemento invisibile e imprescindibile della nostra squadra siete voi che ridete di noi e dite ci tornerò, mi è piaciuto, sono stato bene. Noi lavoriamo segretamente per regalarvi una bella serata, voi lavorate silenziosamente per regalarci una buona ragione per essercela sudata. Grazie per aver lavorato per noi, grazie per essere lì a continuare a dare un senso a tutte le stronzate che diciamo.

Potremmo essere rinchiusi in un carcere psichiatrico, inascoltati, per colpa vostra invece siamo liberi e la gente pensa che facciamo teatro.

Non smettete di esistere, per noi siete reali, come la più bella delle allucinazioni.

Folla in attesa del grande evento de I Menchi
Folla in attesa del grande evento de I Menchi